Come inserire nel mondo del lavoro chi cresce

Come inserire nel mondo del lavoro chi cresce

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Paola Emilia Cicerone

Repubblica.it

Si parla spesso di bambini e ragazzi con autismo o sindrome di Asperger, con diversi livelli di disabilità. Ma cosa succede quando questi ragazzi diventano adulti? Come aiutarli a inserirsi nel mondo del lavoro, e quale contributo possono dare a una società che fa ancora fatica ad accettarli? I dati non sono incoraggianti. I consigli dello psicologo inglese Tony Atwood, fra i massimi esperti in materia.

In Italia le persone che oggi si preferisce definire "nello Spettro autistico" sono circa una su 77, ma la maggioranza non riesce a ottenere un impiego e vive con difficoltà il passaggio dall'adolescenza alla vita adulta. È il tema al centro del convegno Autismo al lavoro, organizzato da EDRA ed Edizioni LSWR in collaborazione con CuoreMenteLab tenuto a Milano con la partecipazione dello psicologo inglese Tony Atwood, probabilmente il massimo esperto mondiale su questo tema, autore di Guida completa alla sindrome di Asperger (EDRA 2019) e Autismo al lavoro. Un programma in sette fasi per riuscire meglio nel mondo del lavoro (Edizioni

LSWR2023).

I dati

"Oggi sappiamo che il 60% delle persone con autismo ha un'intelligenza normale o superiore alla media - spiega Atwood - .Stiamo superando l'immagine tradizionale dell'autismo, e ci stiamo rendendo conto che i bambini crescono e che dobbiamo pensare ai problemi degli adulti autistici, tra cui persone che in passato non avrebbero ricevuto una diagnosi di autismo perché non hanno disabilità intellettiva o disturbi del linguaggio".

L'interazione sociale

Ma hanno comunque le caratteristiche dell'autismo, come difficoltà di interazione sociale e comunicazione non verbale, e ipersensibilità sensoriale. Senza contare che spesso ci sono comorbilità, come il disturbo da deficit di attenzione, oppure ansia e depressione nate dalla difficoltà di adattarsi all'ambiente. Ed è ancora più difficile per le ragazze, "perché spesso si sforzano di adattarsi, osservando i loro simili e imitandoli", prosegue Atwood, così si crea però una normalità fittizia, una maschera che genera stress e depressione.

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Una diagnosi tempestiva

"Molti problemi nascono da questo, specie per chi non ha ricevuto una diagnosi tempestiva", sottolinea Davide Moscone, direttore clinico di Cuorementelab, "anche molti specialisti sanno ancora poco dell'autismo, lo ritengono un problema dell'infanzia". E le persone autistiche sono bullizzate più delle altre, anche negli ambienti di lavoro: " il problema è soprattutto l'atteggiamento della società nei confronti di chi è diverso", spiega Atwood.

E il risultato porta a uno spreco di capacità e competenze: in Italia il livello di occupazione delle persone nello Spettro è inferiore dal 10%, eppure le caratteristiche di questi individui -onesti, affidabili, concentrati - ne fanno un'opportunità per molte aziende. Anche se non bisogna generalizzare: "Le persone con autismo sono tutte diverse tra loro", ricorda Attwood, " Possono essere molto concentrate o tendere a divagare, essere solitarie o molto socievoli, solo che magari sono troppo irruente, sbagliano i tempi o parlano troppo".

Informatica e contabilità

Tra le occupazioni preferite ci sono i lavori legati all'informatica e alla contabilità, ma anche attività legate a scrittura, musica o recitazione: "Ci sono artisti di cui non vediamo l'autismo perché hanno successo e li consideriamo semplicemente eccentrici", osserva Atwood. Oppure professioni di cura come medico o psicologo: "Questi bambini sanno di essere diversi dagli altri e li studiano per comprenderne i meccanismi psicologici: sono interessati alla mente umana, e anche compassionevoli e sensibili", prosegue lo psicologo inglese.

I punti critici

Il che non significa che non ci siano problemi: "La disabilità nasce dall'interazione con l'ambiente", spiega David Vagni, ricercatore dell'Istituto per la Ricerca e l'Innovazione Biomedica del CNR. " I soggetti neurotipici hanno costruito ambienti e norme sociali in cui si trovano bene, ma che non sono assolutamente ideali per le persone nello Spettro".

Ambienti silenziosi

Molte persone autistiche fanno fatica a fare squadra o a scendere a compromessi, l'adattamento è stressante e la depressione generata dalla sensazione di essere rifiutati o inadeguati è in agguato. "Inoltre soffrono per un sovraccarico di stimoli, legato alla sensibilità ai suoni e alle luci, alla difficoltà di accettare sorprese e cambiamenti - prosegue Vagni -.A volte basta un ufficio più silenzioso per risolvere un problema".

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Il ruolo dei datori di lavoro

"La soluzione è venirsi incontro", spiega Atwood. Datori di lavoro e colleghi devono fare uno sforzo, e anche le persone nello spettro devono aiutare gli altri a capirli: "A volte mi sento un traduttore", ammette lo psicologo inglese, "cerco di spiegare il mondo delle persone tipiche agli autistici e viceversa, senza giudicare, come se si trattasse di culture diverse: credo che spiegare che si è diversi e perché sia un passo importante, anche se purtroppo c'è ancora uno stigma sociale, l'idea di essere percepiti come disabili che può portare a nascondere la propria condizione a rischio di creare stress e burn out ".

Le leggi

Qualcosa però comincia a muoversi "In Italia ci sono diverse leggi cui possono far ricorso le persone nello Spettro - spiega Vagni -. Come la 104/ 1992, che permette tra l'altro di accedere alle assunzioni per categorie protette, soprattutto per persone che hanno disabilità gravi, oltre alle norme sui Bisogni Educativi speciali o la 170/2010 sui disturbi di apprendimento".

Ma ci sono anche leggi specifiche per persone con autismo come la 134/2015 che prevede interventi per favorire l'inserimento lavorativo e la 112/ 2016, la cosiddetta legge " dopo di noi". " Ovviamente dipende dalla situazione: "la 104 non è utile solo quando c'è una disabilità intellettiva o del linguaggio - spiega Moscone - e in questi casi è importante far emergere i problemi: è uno dei servizi che proponiamo come Cuorementelab".

Altri ostacoli possono nascere dalla difficoltà di ottenere la patente o il porto d'armi, che preclude diverse carriere tra cui quella militare.

Le agenzie per il lavoro dedicate

"Oggi però - spiega Moscone - stanno nascendo agenzie per il lavoro, soprattutto in ambito informatico, dedicate a persone nello Spettro, come Specialisterne o l'azienda di consulenza informatica Auticon. Che lavorano per creare ambienti inclusivi e formare i lavoratori in modo da poter gestire eventuali difficoltà".

E anche chi ha disabilità cognitive può trovare un'occupazione, lo dimostra l'esempio di PizzAut in Italia, "anche se in questi casi serve un supporto maggiore", spiega Attwood. "Ma soprattutto serve una società più aperta alla neurodivergenza, nella scuola, nel mondo del lavoro e nei media: rappresentare persone nello Spettro non in quanto disabili o goffe ma per le loro competenze - come avviene nella serie The Good Doctor- aiuta a cambiare l'atteggiamento nei confronti dell'autismo".

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