Atelier delle autonomie e degli interessi in ambiente ABA

L’acquisizione delle autonomie personali e sociali rappresenta una priorità educativa sia per i bambini che presentano problematiche del neuro sviluppo sia per quelli a sviluppo tipico. Gli obiettivi riferiti alle autonomie hanno quindi un posto di rilievo nel piano educativo. Altrettanto importanti sono suscitare interessi ed esplorare sentimenti.
Fra le autonomie personali di base dei bambini con autismo risultano essenziali: comunicare i propri bisogni; training della vescica, intestinale e richiesta del bagno; igiene personale; spogliarsi e vestirsi; corretta alimentazione; prepararsi una merenda; organizzare il tempo libero. In qualche caso, è necessario anche un trattamento logopedico per sviluppare il linguaggio/comunicazione e per affrontare eventuali problematiche relative all’alimentazione (masticazione, deglutizione). Per alcuni bambini e per gli adolescenti è possibile lavorare anche sulle autonomie sociali come, in ambito domestico, riordinare la casa e occuparsi del bucato, mangiare educatamente a tavola e, in ambito sociale, rispettare i turni, riconoscere l’ora, riconoscere e usare il denaro; utilizzare i mezzi pubblici. La terapia viene svolta negli ambienti di vita quotidiana del bambino o adolescente e nei Centri “Facciamo breccia”. Sono impiegate diverse metodologie e principalmente: agende visive; comunicazione aumentativa alternativa (CAA); training sul linguaggio; procedure di concatenamento quali il Forward and Backword Chaining; tecniche di scomposizione del compito e rinforzo differenziato quali la Task Analysis e lo Shaping; Timer and Potty Alarm; Token Economy, Self-management Strategies, storie sociali. La supervisione dell’intervento e il monitoraggio costante dei progressi risultano essenziali per il successo.
Per stimolare la nascita e e il consolidamento di interessi nei bambini con diagnosi di spettro autistico in presenza di QI nella norma si lavora su piccoli gruppi, anche per imparare a costruire rapporti di amicizia, poiché le relazioni interpersonali sono al centro della vita emotiva di pre-adolescenti e adolescenti. All’interno del “nuovo” legame, i ragazzi imparano ad avere disponibilità reciproca, ad ascoltare, a essere empatici. È un percorso difficile per quelli che si trovano nello spettro autistico, poiché la “teoria della mente” (comprensione delle intenzioni altrui) e le competenze associate sono proprio al centro della sindrome. Si lavora su obiettivi circoscritti e su comportamenti osservabili che alimentano e compongono via via il comportamento sociale: contatto oculare, conversazione, contatto fisico, modulazione della voce, gestualità, capacità di richiamare l’attenzione.
Condividere qualche interesse è molto importante per costruire amicizie. L’esperienza del gioco ha grandi potenzialità. Quando un bambino ha un “amico” con il quale divertirsi è attento a lui, ai suoi bisogni, ai suoi interessi, alle conseguenze che il proprio comportamento può avere su di lui. Più interessi condivisibili sviluppa un bambino, più aumentano le sue opportunità di creare nuove amicizie. Le attività proposte sono: partite/tornei di biliardino; lezioni/partite/tornei di scacchi; partite/tornei di FIFA17; partite/tornei di MindCraft; ascolto/approfondimento/condivisione di vari generi musicali tramite Youtube; partite/tornei di giochi da tavolo come battaglia navale, Catan e altri giochi di società e di simulazione che stimolano il pensiero logico, la concentrazione e anche abilità diplomatiche e di contrattazione; giochi di squadra il cui risultato dipenda strettamente dalla collaborazione (staffette, tiro alla fune ecc.).
