Diagnosi e trattamento dell’autismo ad alto funzionamento
I bambini con autismo ad alto funzionamento non presentano ritardi significativi nel linguaggio e nelle abilità cognitive. Non compaiono, inoltre, ritardi rilevanti nelle abilità di cura di sé, nel comportamento adattivo e nella curiosità per l´ambiente circostante adeguati per l´età. È anche meno probabile che il profilo clinico comprenda manierismi motori e fissazione per parti di oggetti come nell'autismo, mentre può essere presente un interesse circoscritto che consuma una grande quantità del tempo del bambino, dedicato ad accumulare fatti e informazioni. Tali diagnosi spesso non sono riconosciute fino all'inizio dell´età scolare. Infatti, nei bambini molto piccoli i segnali della sindrome possono essere meno percepibili e facilmente mimetizzati a casa e a scuola. Genitori (specialmente le madri) e insegnanti possono essersi preoccupati per alcuni aspetti dello sviluppo cognitivo del bambino, in particolare per il ragionamento sociale, ma in modo intuitivo e quindi difficile da descrivere ai medici. Le valutazioni formali evidenziano un ritardo significativo o un profilo di sviluppo cognitivo inusuale soltanto da quando ci si aspetta che il bambino dimostri abilità cognitive più avanzate.
A volte genitori di bambini che hanno ricevuto una diagnosi di autismo ad alto funzionamento vivono sentimenti contrastanti. Da un lato si sentono increduli rispetto a tale diagnosi, dubbi che sono spesso alimentati anche da altri adulti che ruotano intorno al bimbo, descrivendolo come soltanto un po’ “scostumato” o “impacciato”, forse con l’intento di rassicurare i genitori. Dall'altro lato, quando emergono le aspettative sociali attorno al bambino, compresi i comportamenti da mettere in atto nella comunità, i genitori con l’aiuto dei professionisti si rendono conto che tali comportamenti manifestati dal bambino non sono in linea con quelli dei pari. Nella sfera sociale i bimbi possono avere difficoltà a comprendere situazioni complesse mostrandosi impacciati o ingenui, rispettando meno le regole sociali, soprattutto per quanto concerne la conversazione. Riguardo al linguaggio possono rimanere ancorati al significato letterale delle parole e presentare difficoltà legate alla pragmatica come: parlare troppo o troppo poco, non rispettare la turnazione, parlare spesso dei soliti argomenti, essere poco propensi e interessati a chiedere informazioni personali di altre persone, avere difficoltà a instaurare legami di amicizia e affettivi. Tali difficoltà, soprattutto nel periodo adolescenziale, possono avere un peso considerevole creando un divario più evidente con i pari e non è insolito percepire nei bambini sintomi d’ansia o depressivi per questi vissuti.
Come per gli altri bimbi più gravi, anche per loro è necessario che l’intervento sia personalizzato. Non è semplice trovare professionisti con competenze ed esperienza clinica per bambini ad alto funzionamento. Tali competenze dovrebbero includere conoscenze sullo sviluppo e sul potenziamento delle abilità sociali e sulla pragmatica della comunicazione, così come sulla teoria della mente. Possono essere suggeriti, oltre l’intervento comportamentale, interventi di psicoterapia ad approccio cognitivo e interventi in gruppi sulle social skills. Sono utili anche interventi di peer-tutoring e un supporto alle aree accademiche, laddove se ne presenti il bisogno. Infine, è importante far partecipare quanto più è possibile il bambino a eventi all’interno della comunità, a gruppi sportivi e ludici che hanno come scopo primario la socializzazione.